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Arabinogalattano

L’arabinogalattano è un polisaccaride che è particolarmente abbondante nella corteccia del larice (Larix occidentalis). Esso ha uno scheletro costituito da galattano con catene laterali formate da glucosio e arabinosio. Galattosio e arabinosio sono presenti in un rapporto molare di 6:1.

Molte fibre vegetali di natura carboidratica sono dotate di azione prebiotica, e sono principalmente gli oligosaccaridi ad azione prebiotica (inulina, FOS e GOS), alcuni tipi di malto destrine e gli arabinogalattani e derivati. Infatti queste fibre hanno ampiamente dimostrato in numerosi studi in vitro, nell’animale e nell’uomo, di svolgere una notevole azione prebiotica, aumentando l’entità numerica delle popolazioni di Bifidobatteri e di Lattobacilli e riducendo quella degli anaerobi, in particolare dei Clostridi e dei Bacteroides. Inoltre queste fibre hanno dimostrato di aumentare il contenuto fecale di acidi grassi liberi, in particolare butirrico e acetico. Questo fenomeno favorisce un miglioramento della funzionalità intestinale e può aiutare a ridurre l’incidenza delle neoplasie del grosso intestino. Tutte le fibre in questione possiedono la capacità di stimolare l’idratazione e dunque il volume del materiale fecale, favorendo in tal modo la peristalsi intestinale e l’espulsione di feci più morbide. In questo modo esse tendono a regolarizzare l’alvo, agendo in questo in sinergia con la flora batterica intestinale. Infine queste fibre possono migliorare, seppure in modo moderato, l’assetto lipidico in pazienti dislipidemici e possono anche ridurre il picco glicemico postprandiale, in particolare nei pazienti affetti da diabete mellito tipo II.

Data la sua composizione quali-quantitativa l’arabinogalattano è un rimedio adatto a favorire il benessere dell’intestino e delle cellule immunocompetenti che esso contiene e con esso quello dell’intero organismo, di cui il transito intestinale non è che un aspetto. Questa indicazione si ricollega alle ricerche effettuate in questi ultimi anni, che hanno evidenziato come l’intestino sia un organo immunocompetente di primaria importanza, con un’elevato contenuto di cellule immunocompetenti situate soprattutto nelle placche di Peyer.