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Crataegus oxyacantha o monogyna
Enciclopedia naturale

Biancospino

FAMIGLIA: Rosaceae.

HABITAT: è un arbusto molto comune nelle zone temperate dell'emisfero nord, specialmente negli incolti al limitare dei boschi.

PARTE USATA: i fiori e le foglie.

PREPARAZIONI FARMACEUTICHE: estratto secco nebulizzato e titolato in flavonoidi calcolati come iperoside min. 0,7% (Farmacopea Italiana X), la cui dose giornaliera va da 9 a 13 mg/kg, suddivisi in due o tre somministrazioni preferibilmente lontano dai pasti.

COMPOSIZIONE CHIMICA: è una pianta ricca di flavonoidi, che possono rappresentare circa il 2% del peso della pianta secca. Abbondanti sono anche i proantocianidoli, che possono rappresentare fino al 3% del peso della pianta secca. Vi sono anche acidi triterpenici aminoacidi aromatici e amine cardiotoniche.

PROPRIETA' TERAPEUTICHE:
Azione cardioprotettiva. Studi in vitro e nell’animale:
provoca una vasodilatazione di molti vasi arteriosi, dovuta a rilasciamento delle fibrocellule muscolari della parete vasale, con aumento del flusso sanguigno in questi distretti.  Il biancospino rallenta i battiti del cuore, potenzia la sua forza contrattile e rallenta la conduzione degli stimoli elettrici a livello cardiaco. In questo modo è capace di ostacolare le aritmie caratterizzate da una elevata frequenza cardiaca e di migliorarle quando sono già presenti. Altri studi dimostrano che il Biancospino protegge il cuore contro i danni causati dall’ischemia cardiaca, Infatti questa pianta aiuta a preservare la membrana cellulare delle cellule del cuore proteggendola dal danno ischemico. Inoltre i flavonoidi presenti nel biancospino causano inibizione parziale dell'enzima di conversione dell'angiotensina, importantissimo per la regolazione della pressione arteriosa, con conseguenti, possibili effetti ipotensivi.
Una valutazione degli studi clinici pubblicati ha studiato l’effetto dell’estratto di biancospino in pazienti con scompenso cardiaco moderato. Sono stati inclusi 13 lavori di buona qualità metodologica. Nella maggior parte di questi il biancospino era usato come aggiunta alla normale terapia cardiologica. Per quanto riguarda il massimo lavoro cardiaco ottenibile il biancospino si è rivelato superiore al placebo, così come per quanto riguarda la riduzione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. I sintomi quali dispnea, senso di affaticamento, parestesie e sensazione di cuore in gola miglioravano in modo significativo nei pazienti trattati col biancospino rispetto a quelli che ricevevano il placebo. Gli eventi avversi erano rari e comprendevano disturbi gastrointestinali, nausea e malessere generale. Nel complesso si può dire che l’estratto di biancospino è più efficace del placebo nel trattamento dello scompenso cardiaco moderato.
Azione sedativa. Studi in vitro e nell’animale: ha anche una discreta azione sedativa a livello centrale, utile soprattutto nei pazienti ansiosi, nei quali riduce l'emotività, lo stato ipertensivo e migliora il sonno.
Azione sedativa. Studi clinici.
Uno studio clinico controllato ha valutato l’efficacia e la tollerabilità di un prodotto a base di estratto secco di biancospino in pazienti con disturbi funzionali da ansia moderata/media. Sono stati arruolati 264 pazienti, che prendevano per bocca il prodotto o un placebo per 3 mesi. L’efficacia era valutata attraverso la Hamilton anxiety scale (una scala capace di misurare l’intensità dell’ansia), il giudizio del paziente sul miglioramento dei propri disturbi, il numero di soggetti che rispondevano in modo positivo e la valutazione dell’efficacia data dai medici sperimentatori. Si monitoravano anche tutti gli eventuali eventi avversi. Si è notato che nel gruppo che riceveva il biancospino il calo del punteggio della Hamilton anxiety scale era significativamente maggiore rispetto a quello osservato nei soggetti del gruppo placebo. Il giudizio dei pazienti e quello dei medici sperimentatori era anch’esso favorevole al biancospino rispetto al placebo. 15 pazienti del gruppo verum e 13 pazienti di quello placebo hanno avuto moderati effetti avversi, principalmente di tipo gastrointestinale.

EFFETTI COLLATERALI: in rari casi può provocare disturbi di stomaco, particolarmente in pazienti affetti da gastrite e/o ulcera peptica, reversibili con la sospensione del trattamento.

INTERAZIONI CON FARMACI: Potenzia l'effetto della digitale sul cuore e amplifica l'azione di rallentamento del battito cardiaco causato dai beta bloccanti e da altri farmaci dotati di questa attività.

CONTROINDICAZIONI: Va usato con prudenza in pazienti portatori di spiccata bradicardia, di blocchi seno-atriali e di blocchi atrio-ventricolari.

 

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